In questa tipologia di micronizzazione (NEA: Near-critical Expansion Atomization), la CO2 subcritica viene utilizzata per ottenere l’atomizzazione e la cristallizzazione istantanea del prodotto. Usualmente vengono utilizzati estratti lipidici ottenuti con CO2 supercritica, che vengono mantenuti in fase liquida all’interno di un serbatoio di alimentazione a temperatura controllata.
Successivamente l’estratto è convogliato, alla pressione desiderata, all’interno della “torre di atomizzazione”, luogo in cui avviene la parte cruciale del processo. Qui il composto pressurizzato viene spruzzato all’interno di un recipiente (definito come vaso di espansione) mediante un nebulizzatore. In questo modo vi è la formazione di goccioline lipidiche microscopiche che entrano immediatamente a contatto con la CO2 subcritica, la quale viene rilasciata all’interno del serbatoio a pressione atmosferica. Questo comporta una notevole espansione del suo volume in tempi infinitesimali e, per via dell’effetto Joule-Thomson, la CO2 raffredda immediatamente la camera a temperature inferiori a 0 °C. L’immediato raffreddamento e l’utilizzo di eccipienti lipidici (miscelati con l’estratto liquido come step preparativo), garantiscono la formazione di un fine particolato cristallizzato, stabile a temperature ambientali, con dimensioni che vanno dai 100 µm fino ai 2/1 µm.
Il prodotto ottenuto presenta colorazioni differenti, in base all’estratto di partenza, non ha odore e ha una granulometria simile a quella della farina. Può essere immediatamente inserito tal quale nelle formulazioni farmaceutiche o direttamente confezionato in atmosfera modificata, utilizzando l’anidride carbonica derivata dal processo stesso. La fine granulometria e le caratteristiche termostabili del prodotto permettono di aumentare il valore economico degli estratti, aumentando ulteriormente le svariate applicazioni dei nostri prodotti. I vantaggi aggiunti possono arrivare ad una maggiore biodisponibilità conferita da una contestuale fase di microincapsulamento.